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“Se una cosa non ti è costata nessuna fatica, vuol dire che l’hai fatta male.” (Dan Brown)

Se vuoi riuscire a dare il meglio di te, devi fare fatica!

Che tu competa in uno sport individuale o di squadra, in una gara corta o lunga, la capacità di soffrire ti farà fare la differenza. Questo perchè la fatica trasformerà l’equazione dell’allenamento in un risultato eccezionale. E anche se fai sport per piacere e non per competere, devi essere in grado di spostare sempre un pò più in là i tuoi limiti.

Infatti è dimostrato che il cervello regola la percezione della fatica, sulla base della nostra motivazione a farcela. Quando la fatica è più grande della motivazione, o si rallenta il ritmo o ci si ferma. Se invece si cambia il modo di percepire la fatica, verrà esaltata la motivazione e si riuscirà a chiedere di più al corpo.

Cosa fare per evitare che il cervello spenga il corpo quando ha ancora tanto da dare?

  1. Ricorda i sacrifici fatti! Quando la fatica inizia ad attanagliarti nella testa e nei muscoli, fatti una “flebo di motivazione”. Pensa a tutti i sacrifici e alle rinunce fatte durante la tua preparazione. Il consiglio: prima della gara, riguarda tutti gli allenamenti fatti e prova a rivivere tutte le sensazioni di fatica, disagio e non-voglia, provati durante i tuoi allenamenti più duri. Ripensare a questi momenti quando inizi a soffrire, può aiutarti a distogliere l’attenzione dalla sforzo e dalla fatica.
  2. Datti i meriti che ti sei guadagnato. L’auto-gratificazione aiuta a concentrarsi su se stessi, passando da uno stato ansioso ad uno di maggiore ottimismo. Ed essere ottimisti apre molte strade. Il consiglio: quando inizi ad essere in difficoltà, ripensa a quante persone e circostanze hanno contribuito a fare in modo che tu fossi proprio lì in quel momento. Pensa alla fortuna che hai avuto a poter vivere il sogno che ti eri prefissato.
  3. Medita. Studi dimostrano che la meditazione, la mindfulness, aiuta a distinguere tra il disagio fisico e la sua risposta emotiva. In altre parole, grazie alla meditazione, si riesce a scindere ciò che davvero provoca la fatica (per esempio il dolore) dalla sua emozione negativa (per esempio l’ansia che viene generata). Il consiglio: inizia a meditare. Se decidi di iniziare da solo, scegliti un posto tranquillo, programma il tempo desiderato (parti da un minuto e aumenta progressivamente) e concentrati sulla respirazione. Lascia fuori dalla tua testa qualsiasi altro pensiero.
Luca Borreca

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