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“Il comportamento umano scaturisce da tre fonti principali: desiderio, emozione, e conoscenza.” (Platone)

L’atteggiamento è in assoluto l’aspetto più importante del nostro modo di pensare e di comportarci.

E’ un modo di essere, di sentire, di interpretare la realtà. Un atteggiamento può essere definito come un orientamento favorevole o sfavorevole verso un oggetto, un concetto o una situazione, e come una predisposizione appresa a rispondere e a comportarsi in un modo determinato e prevedibile verso quell’oggetto, quel concetto, quell’evento o ad altri che vi sono connessi. Tutto ciò finirà per esprimersi sotto forma di opinioni e comportamenti.

Anche se può sembrare strano, il successo sarà determinato molto più dall’atteggiamento che dall’attitudine.

Possiamo infatti nascere con un’inclinazione straordinaria in un determinato campo e dentro di noi avere grandi potenzialità, ma se non siamo in grado di canalizzare le energie nella realizzazione di un qualcosa di concreto e riconosciuto, se non siamo persistenti, se non agiamo con coraggio, se non siamo creativi, flessibili e aperti mentalmente, se non sappiamo gestire in maniera efficace il tempo, se non abbiamo l’abitudine a pensare agli aspetti positivi delle situazioni e ad orientarci sulle soluzioni, il nostro talento non potrà mai manifestarsi.

Quindi per raggiungere gli obiettivi desiderati ed ottenere i migliori risultati, dobbiamo necessariamente comprendere il potere che l’atteggiamento mentale ha sul carattere e sul modo di agire e in che modo possiamo assumerne il controllo.

Per essere efficace e donarci grandi soddisfazioni, il nostro atteggiamento deve essere pervaso di ottimismo

Un ottimismo realistico e concreto, cioè lontano da un pensiero positivo fine a se stesso, dove l’ingenuità le illusioni e le aspettative prendono il sopravvento.

L’interpretazione individuale degli eventi che ci accadono si può declinare secondo 3 modalità:

• Pessimismo
• Realismo
• Ottimismo realista

Il concetto di più immediata comprensione è il pessimismo, l’opposto dell’ottimismo.

Questa concezione della vita è tesa a sottolineare tutti gli aspetti negativi, i sentimenti e le emozioni nocive, quali paura, dolore, rinuncia sfiducia. Il pessimismo ci fa perdere la cognizione della realtà, ci addestra ad essere inetti ed impotenti e ci abitua a pensare di essere irresponsabili vittime delle circostanze, del fato, della fortuna o del destino.

L’atteggiamento realista invece ci fa interpretare gli eventi in maniera più oggettiva.

La logica è concreta, ci fa agire sulla base di un’analisi molto dettagliata, con estrema prudenza e senza troppe aspettative. Certo, molte volte consente di raggiunger i nostri obiettivi, ma spesso questi risultati sono traguardi sicuri e poco sfidanti, tanto da generare talvolta insoddisfazione dovuta al fatto che non si sperimentano mai l’entusiasmo del sogno e la sfida dei propri limiti.

Infine l’ottimismo realistico è un modo di pensare, sentire, interagire e vivere caratterizzato dall’unione tra positività e azione.

Questo da un focus concentrato sul lato positivo degli eventi, delle cose e delle persone. E’ l’arte di vivere in maniera vincente e rappresenta la virtuosa capacità di osservare il presente senza negarne gli elementi negativi; si è così in grado di rimanere obiettivi e condurre un’analisi lucida e corretta, utile per panificare le azione necessarie per raggiungere gli obiettivi.

Martin Seligman, elaborò il metodo ACCDE.

L’ acronimo sta per Avversità, Convinzione, Conseguenza, Discussione, Energizzazione, per apprendere l’ottimismo. Ecco un esempio pratico, inerente a diverse nostre esperienza avute in azienda.

  1. Per prima cosa si individua un’Avversità: “faccio fatica ad allenarmi perchè non ho abbastanza tempo”.
  2. In seconda battuta si individua la Convinzione in proposito, ciò che si crede in relazione all’Avversità: “non avendo abbastanza tempo, è inutile anche allenarsi per poco tempo (mezz’ora/quaranta minuti)”.
  3. La Conseguenza “sono demotivato e sfiduciato. Anche se riuscirò allenarmi nel weekend, non servirà a nulla, perchè non riesco a dare continuità agli allenamenti durante la settimana.”
  4. A questo punto si Discute quanto evidenziato, per esempio: “non è detto che allenarsi solo poco durante la settimana sia inutile. Potrei provare ad allenarmi mezz’ora, per esempio, quando sono più di fretta e organizzarmi meglio, per aumentare la durata delle sedute nelle settimane successive.”
  5. Infine, l’Energizzazione: si celebra la buona riuscita della Discussione, la si accoglie con entusiasmo ed eventualmente si celebrano i buoni risultati della propria “contromossa” nei confronti dell’Avversità e della Convinzione.

Essere ottimisti ed interpretare il mondo in maniera positiva e costruttiva porta senza dubbio dei benefici, ma può riservare alcuni rischi quando è irragionevole. Un’ ottimista efficace prende comunque atto dei fatti e delle possibili conseguenze, si concentra però su cosa prova a livello emotivo, controlla le proprie convinzioni ed eventualmente agisce per prevenire o risolvere il problema, o migliorare la situazione.

Luca Borreca

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