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“Ammiro chi resiste, chi ha fatto del verbo resistere carne, sudore, sangue, e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere, e vivere in piedi anche nei momenti peggiori.” (Luis Sepúlveda)

In questi giorni di allarme coronavirus, ci siamo interrogati sulle caratteristiche che i sistemi che devono avere per sopravvivere e avere successo in un mondo imprevedibile.

Innanzitutto, quale sistema può essere definito resistente? È facile immaginare il suo contrario, ovvero qualcosa di fragile: tutto ciò che “si rompe”. Un sistema forte è resistente allo stress ed è in grado di mantenere la struttura in un ambiente volatile e imprevedibile. Quindi lo stress è semplicemente un’ informazione.

Come può un individuo diventare più resistente?

Un modo molto pratico potrebbe essere quello di imporre un certo grado di casualità nella routine e nell’allenamento. Prendi come esempio un runner che deve preparare una maratona. Potrebbe decidere di correre la stessa distanza di allenamento ogni giorno. In alternativa, potrebbe ottenere risultati migliori correndo alcuni giorni di più – allenamento di carico – e altri giorni meno – allenamento di recupero. Oppure, potrebbe correre tutti i kilometri previsti nella sua tabella d’allenamento in una volta sola e poi non fare nulla per il resto della settimana. Presumibilmente, lo stress di un solo allenamento lunghissimo, sarebbe così grande che produrrebbe più problemi che una risposta adattiva.

Detto questo, per diventare un’ atleta – e quindi un sistema – più resistente, tieni presenti questi tre principi:

  1. Il recupero è indispensabile: per mantenere il rendimento alto devi gestire bene le tue energie. Piccoli recuperi durante il giorno sono vitali. Assicurati anche di avere massima attenzione alla qualità del sonno perché è in questa fase che il corpo si ripara e si adatta.
  2. Non esagerare con lo stress. Prediligi esperienze che ti diano un po’ di stress e pressione, assicurandoti però che non ti mettano a terra irrimediabilmente.
  3. Creare ridondanza nel sistema. Gli atleti sembrano naturalmente predisposti alla ridondanza. Un maggiore grado di ridondanza all’interno di un sistema significa che più risorse possono essere mobilitate in risposta a fattori di stress estremi. Più risorse significano più opzioni tra cui un individuo può scegliere.
L’allenamento mentale soddisfa proprio questo bisogno: rendere disponibili più risorse (conoscenze, metodologie, tecniche e comportamenti) per la gestione delle fasi più difficili e imprevedibili della competizione.
Ora prenditi un momento per pensare a come puoi diventare più resistente nel tuo approccio all’attività sportiva.Ti renderai conto che, prima di tutto, essere resistente è una questione di decidere di esserlo.
Se sei interessato all’allenamento mentale, ma non sai da dove cominciare, contattaci seguendo questo link!
Luca Borreca

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