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“Talvolta nella vita capitano infortuni in cui bisogna avere un briciolo di follia per cavarsela.” (François de La Rochefoucauld)

Per un’atleta la difficoltà più grande che deve superare è l’infortunio. Normalmente capita sul più bello quando si è in piena forma e si sta puntando ad un super obiettivo. Ci si ritrova da un giorno con l’altro a non poter più allenarsi e vedersi allontanare la meta prefissata. Mantenere un atteggiamento positivo durante il periodo dell’infortunio, è il comportamento mentale che ti permetterà di continuare a spingere in avanti sino al momento in cui non si sarà completamente guariti per riprendere gli allenamenti laddove si erano interrotti. L’importante è sempre essere positivo per rimanere in pista e per rimanere focalizzato sui propri obiettivi. Le energie negative rallentano il recupero. Imparare a gestire mentalmente l’infortunio ci mette davanti alla necessità di convertire le nostre emozioni in maniera funzionale.

Inizia a prendere il controllo della situazione non appena possibile in modo tale da essere proattivi nel tuo recupero.

Controllare il controllabile, che significa che sei tu e solo tu, con i tuoi atteggiamenti, le tue azioni, i tuoi comportamenti, i tuoi pensieri… tuoi e di nessun altro. Controlla i tuoi pensieri per vivere solo nel presente. Il passato è andato. Lamentarsi non lo cambierà. Il futuro non è ancora arrivato. Puoi solo controllare solo quello che pensi e solo… ora! E solo prendendo il controllo avrai l’opportunità di influenzare il futuro.

Soprattutto la rabbia e il sentimento di impotenza oltre che alla paura e all’ansia, attraverso un percorso di consapevolezza del nostro stato fisico ed emotivo. Prima di poter entrare nel giusto stato mentale per affrontare l’infortunio, però, sarebbe un’idiozia non ammettere la presenza di questi sentimenti. molti atleti comprano un saccone da boxe per sfogare la propria frustrazione per l’infortunio.
La Frustrazione è la cosa più naturale, e uno ha tutto il diritto di provarla. C’è comunque una differenza tra il ventilare quelle emozioni in maniera tale che le si possa superare o invece rimaner bloccati dentro di esse. Mai negare le emozioni ma comunque sempre mettere dei limiti all’affogarci dentro.

Diventa proattivo

E poi si può utilizzare il tempo dell’infortunio per lavorare su aree che in precedenza si erano trascurate. “Non appena sono stata in grado di ricominciare con la terapia fisica, ho focalizzato di diventare più forte in tutte le altre aree non colpite specificatamente durante gli allenamenti. Puoi lavorare sulla flessibilità, il core, l’equilibrio generale. C’è sempre qualche area da migliorare!”.
Il tempo in cui si rimane fermi dalla nostra attività sportiva a causa dell’infortunio, è un’opportunità per affrontare e migliorare gli altri punti deboli che, una volta migliorati, ci faranno diventare una volta guariti, atleti migliori. Fisicamente questa cosa ci farà diventare più forti, e mentalmente ci aiuterà a sentirci produttivi: “focalizzarsi nel migliorare nelle diverse aree non colpite dall’infortunio, ti aiuterà ad andare avanti senza ossessionarti dall’infortunio stesso.

Nel breve periodo…Una volta che hai pianificato il periodo di allenamento “alternativo”, mettiamolo via e guardiamolo solo un giorno alla volta. Inevitabilmente alcuni giorni saranno più duri degli altri, senza parlare dei giorni in cui distruggeresti l’ellittica piuttosto di salirci sopra. Se hai bisogno di un giorno di riposo per dare alla testa un giorno di break, è tutto regolare. Il giorno dopo si ricomincia l’allenamento da dove lo si era interrotto. Ogni tanto bisogna darsi un giorno in cui non fare nulla o qualcosa che non sia collegato alla corsa, come il volontariato, andare ad un concerto, qualcosa di rilassante per caricare le batterie.
Guardando al lungo periodo…Spostate il focus ed iniziate a pensare al lungo periodo una volta che avrete visto la luce in fondo al tunnel e potrete tornare a correre ancora. Anticipare i tempi di un infortunio vi preparerà soltanto ad un altro infortunio. Per quanto difficile sia, ascoltate i consigli del coach, del dottore o del fisioterapista e gradualmente implementate la quantità di lavoro che vi porterà al vostro programma di lavoro. La pazienza è una lotta difficile ma, in relazione agli infortuni, è un test ancor più grande per provare la propria forza.

Ritorna più forte

Un infortunio è insomma il test più importante delle capacità mentali di un atleta. E’ lo stato d’animo a determinare l’esito del recupero: se ti percepisci come Calimero, piccolo brutto e sfortunato, il percorso sarà difficilissimo. Se invece riesci a percepirti come un gladiatore anche nei momenti più bui, la strada sarà in discesa e dal giorno successivo all’intervento potrà partire il conto alla rovescia per tornare più forte di prima.

Per visualizzazione (detta anche imagery) non intendo solo la creazione di immagini con la mente, ma un processo attivo e polisensoriale, che oltre alle immagini include il provare sensazioni, il sentire suoni, odori… insomma una rappresentazione completa e realistica di ciò che sperimentiamo con i sensi. Una specie di cinema in 4D.
L’utilizzo dell’imagery è un eccezionale supporto all’attività fisica di riabilitazione che ti permette di accedere alle tue risorse interiori. Se ti è mai capitato di subire un infortunio sai benissimo il senso di scoramento che si prova, il timore di poter avere lunghi strascichi e la voglia che hai di tornare al più presto come prima, così da poter sentire di nuovo la tua energia che si sprigiona nei muscoli e il cuore che batte forte nel petto per l’emozione di essere di nuovo in pista.
Un utilizzo costante e corretto della visualizzazione consente di:

  • velocizzare i tempi di recupero;
  • conservare la qualità di movimenti che (ancora) non puoi eseguire fisicamente;
  • allenare schemi motori complessi comodamente seduto a casa tua.

Importante sarà riflettere sull’immagine che avevate di voi (sana e prestazionale) ed unirla al desiderio di tornare ad essere efficaci o elaborare una nuova immagine di sé.

Le tecniche di imagery e di allenamento mentale forniscono un aiuto nel periodo di convalescenza poichè permettono all’atleta di visualizzarsi in situazioni di gara o di allenamento; aumentano la “voglia di tornare a stare bene” e sono un valido supporto motivazionale. Non solo, recenti studi dimostrerebbero come l’imagery sia efficace anche per una migliore ripresa fisica dall’infortunio: attraverso la visualizzazione del processo (e del successo) della guarigione (immaginare come per esempio un osso si saldi in modo robusto ed efficace) il recupero organico risulterebbe agevolato e l’atleta gioverebbe anche di maggiore sicurezza sul suo “essere pronto” al momento della ripresa della attività di allenamento.

L’imagery e le tecniche di preparazione mentale sono anche efficaci nella gestione del dolore e sul suo controllo poiché permettono una “distrazione” allontanando la mente dalla sensazione spiacevole che il dolore porta con se.

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Photo by Jackson Simmer on Unsplash

Luca Borreca

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