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La rabbia porta spesso all’incapacità di agire.

Nonostante questa venga spesso etichettata come emozione negativa, diventa negativa solo quando non viene riconosciuta e non usata al momento in cui emerge, ma viene repressa generando conseguenze dannose per se stessi e per gli altri.

Fin dalla tenera età alle persone viene insegnato che è sbagliato esprimere la rabbia.

Ancora oggi questa emozione viene considerata inopportuna, irragionevole, associata all’aggressività e al capriccio.
E’ importante quindi considerare che, non esprimere la rabbia, produce un accumulo.
Alcune persone riscontrano enormi difficoltà nel gestire la rabbia, spesso si infuriano di fronte la più piccola provocazione, mettendo in atto comportamenti distruttivi verso se stesse e/o verso per chi le circonda.

In genere, di fronte alla rabbia, si cerca di controllarla, nascondendola, scacciandola, “trattenendo tutto dentro”.

Ciò, a lungo andare, genera due reazioni: un ritorcersi di questa contro se stessi (implosione), oppure la totale perdita del controllo, finendo per scaricarla contro gli altri (esplosione). Nel primo caso assistiamo a situazioni di autolesionismo, autosabotaggi, umore depresso, chiusura in se stessi. Nel secondo caso, invece, chi scarica la propria rabbia, spesso si trova davanti scuse e motivazioni che la fanno aumentare, generando al contempo un forte senso di frustrazione e di incapacità rispetto al non essere stati in grado di controllarla.

La rabbia e un’energia primordiale, è un qualcosa che ci contraddistingue nelle scelte che compiamo e ci dà il vigore con cui affrontiamo la vita.

In qualche circostanza è essenziale per affrontare quelle situazioni che necessitano di più grinta ed energia.
In alcuni casi ci occorre per far valere i nostri diritti, farci spazio nel mondo, difendere ciò a cui teniamo come ad esempio i nostri ideali. E tutto questo lo possiamo fare senza associare per forza il termine rabbia all’azione di arrabbiarsi, ma utilizzandolo nell’accezione di “io provo questa sensazione per ottenere quello che desidero ma senza calpestare i diritti e le decisioni degli altri”.

L’intervento più immediato consiste nel farla defluire cercando di canalizzarla.

Ecco alcuni suggerimenti per gestire la rabbia:
1. Prenditi una pausa, contare fino a dieci non è solo una cosa per bambini, se necessario allontanati per un po’ dalla persona o situazione che ha innescato la rabbia;
2. Quando ti sei calmato, manifesta le ragioni della tua rabbia, in modo assertivo e non polemico;
3. Ricorri all’esercizio fisico, può aiutare come valvola di sfogo per le emozioni, se ti accorgi che la tua rabbia sta crescendo fai una passeggiata veloce;
4. Pensa prima di parlare;
5. Identifica le possibili soluzioni, anziché fissarti su ciò che ti fa innervosire e lavora per risolvere il problema;
6. Sostieni le tue ragioni aprendo le frasi con “io”, per esempio “io sono seccato che tu ti sia alzato da tavola senza aiutarmi con i piatti” e non: “tu non fai mai niente per aiutarmi”;
7. Non portare rancore, superare le emozioni negative focalizzandosi sul positivo è uno strumento potente;
8. Impara ad utilizzare l’umorismo per allentare la tensione;
9. Pratica esercizi di rilassamento;
10. Sappi quando chiedere aiuto, imparare a gestire la rabbia è una sfida per chiunque, molti sono i libri a gli articoli che puoi trovare per esercitarti, ma se non ce la fai da solo considera la possibilità di consultare uno specialista.

Luca Borreca

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