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“Hai mai provato? Hai mai fallito? Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.” (Samuel Beckett)

Hai mai sentito parlare di flow o stato di flusso? E’ un termine introdotto nel 1975 dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi e fa riferimento alla condizione di totale coinvolgimento dell’individuo: focalizzazione sull’obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento di un particolare compito.

Potremmo definirlo come uno stato di grazia che ti trasporta ad un livello di performance superiore, a cui non appartieni naturalmente. E’ uno stato mentale in cui sei completamente focalizzato sull’azione che stai svolgendo e tutto il resto svanisce. Il tempo è come se rallentasse, ogni azione viene svolta con piena consapevolezza e la prestazione raggiunge il massimo livello.

Non esiste massima prestazione senza il flusso.

Però attenzione, perchè lo stato di flusso si genera solo in presenza di determinate condizioni. Obiettivi chiari, feedback immediati e rapporto sfida/competenze.

Ed è proprio su questo ultimo elemento che voglio concentrarmi. La competenza, ovvero la piena capacità di orientarsi in un determinato campo. Questa capacità, la si acquisisce con l’esercizio, la pratica.
E se questa pratica servisse ad arricchire e far maturare il nostro talento?
Ecco allora che potremmo parlare di pratica deliberata, ovvero il complesso di studio ed esercizio che si mette in atto per far maturare il talento. Recenti ricerche hanno dimostrato che performance eccellenti sono il prodotto di anni di pratica deliberata e di allenamento, non di un qualsiasi talento o capacità innata.

Pratica deliberata non vuol dire semplicemente esercitarsi. Vuol dire esercitarsi focalizzandosi su quanto ancora non si sa fare. Cioè, sfidarsi su qualcosa che ancora non si è appreso. L’obiettivo è passare da una consapevole incompetenza fino ad acquisire una inconsapevole competenza.

Ecco quindi le due ulteriori caratteristiche della pratica deliberata:

1. Concentrazione. La pratica deliberata è un’attività sopportabile per tempi limitati, proprio per la sua natura di “impegno intenso”;
2. Avere dei Mentori. Trovare maestri via via migliori man mano che si progredisce con l’obiettivo di imparare ad auto-allenarsi.

Infine ricorda. Tutto può partire dal talento, ma senza pratica deliberata, senza lavoro, senza impegno e senza sfida, difficilmente arriverai a provare lo stato di flow e non scoprirai mai i tuoi Superpoteri!

Luca Borreca

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