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“La grandezza di una leadership si fonda su qualcosa di molto primitivo: la capacità di far leva sulle emozioni.”(Daniel Goleman)

Nel mondo delle aziende e dello sport, si parla quotidianamente di leadership. Oggi è un termine che va molto di moda e come tutte le cose che sono di moda, è spesso abusato, ripetuto e utilizzato impropriamente.

Senza voler scomodare celebri definizioni, quando parliamo di leadership facciamo riferimento all’arte di guidare gli altri.

Ed è proprio riflettendo su questa definizione che mi sono posto una domanda: come fa una persona a guidare gli altri, se prima non è in grado di guidare se stessa?

A me questo succede quotidianamente sul bordo vasca, quando alleno i miei ragazzi. Se per primo non ho chiaro cosa devo fare, qual è il mio obiettivo, come faranno i miei atleti ad aver chiara la strada? Se per primo non mi diverto e non metto passione in quello che faccio, come trasmetterò a loro le stesse emozioni?
Non ricordo chi lo disse, ma, chi pensa di guidare gli altri e non ha nessuno che lo segue, sta solo facendo una passeggiata.
Ed è proprio così!

Mi sono soffermato a pensare, a come poter dare una forma a tutte le possibili leadership esistenti. Ed immaginandole in una potenziale classifica o scala di leadership, al primo posto posizionerei certamente la leadership personale.

Questa leadership, che fai di noi stessi, i primi seguaci e utilizzatori, deve guidarci quotidianamente. E il buon leader personale, penso debba possedere tre qualità fondamentali.

1. Essere Emotivo

Ognuno di noi dev’essere responsabile di ciò che prova, di come si comporta e di conseguenza, di come agisce. Le emozioni sono le fondamenta delle nostre motivazioni e guidano i nostri pensieri e le nostre azioni. Ogni emozione ci dice qualcosa del momento, dell’ambiente e di quello che sta accadendo. Saper ascoltare le emozioni significa essere capaci a canalizzale l’energia e orientarla verso il cambiamento.

2. Avere Obiettivi Chiari

Avere degli obiettivi chiari e ben definiti, ti permette di superare anche le zone d’ombra e tutte le situazioni non previste. Se l’obiettivo stabilito è forte e SMART, oltre che sfidante, anche la difficoltà più insormontabile, sembrerà meno complicata e più facile da affrontare.

3. Saper Agire

Gandhi disse: “Qualsiasi cosa tu faccia potrebbe non fare alcuna differenza, ma è molto importante che tu la faccia.” Saper prendere decisioni, saper agire, anche nelle situazioni più difficili, è il prodotto di un azione generata da un’emozione. Tradurre l’emozione e applicarla all’obiettivo, permette di definire il percorso e di agire verso la meta.

Ma se, come ho detto in precedenza, noi per primi non possediamo queste caratteristiche, come possiamo trasferirle agli altri? Ecco perché, la leadership personale, è la prima forma di leadership e costituisce il fondamento della capacità di guidare gli altri.

Luca Borreca

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