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“Il miglior risultato si ottiene quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo.”(tratto dal film A Beautiful Mind)

Se vogliamo davvero rendere efficace un allenamento, se vogliamo spingerci oltre i limiti delle nostre attuali capacità fisiche e mentali, se vogliamo diventare atleti più performanti l’allenamento di gruppo è la condizione ideale. Quindi il detto l’unione fa la forza è vero!

Fare parte di un super-organismo ci rende fisicamente molto più forti. Recentemente, un gruppo di antropologi dell’Università di Oxford ha misurato la soglia del dolore di singoli componenti della squadra di canottaggio di Oxford durante gli allenamenti, scoprendo che avevano una tolleranza al dolore molto maggiore dopo gli allenamenti di gruppo rispetto a quando si esercitavano da soli.

A cosa è da imputare questo incremento della tolleranza al dolore?

1. lavorare in squadra libera nel cervello degli atleti una quantità maggiore di endorfine, neurotrasmettitori che controllano la percezione di dolore e agiscono come temporaneo antidolorifico naturale.
Il risultato è interessante perché una migliore gestione del dolore significa aumentare la capacità di mantenere alti livelli di intensità dell’attività fisica e questo ha diretto impatto sulla qualità della prestazione finale.

2. La sincronia dell’attività fisica condivisa apparentemente creava un maggiore rilascio di endorfine, il che potrebbe avere qualcosa a che fare con la creazione di una connessione collettiva. I canottieri creavano un “campo” che amplificava gli sforzi individuali e scavalcava i limiti dei singoli. All’interno del campo, l’intero era maggiore della somma delle parti.

3. Anche le dimensioni hanno la loro importanza. Uno studio, sempre su canottieri, ha messo a confronto squadre composte da coppie di rematori con squadre di più grandi dimensioni e si è notato che i gruppi più numerosi hanno, rispetto a quelli composti da due sole persone, una più alta tolleranza al dolore.

I neuroni che si attivano insieme si uniscono. E può essere altrettanto vero che le persone che si attivano insieme sviluppino un’unione.

Quando lavoriamo insieme agli altri per uno scopo comune, ben presto ci sintonizziamo letteralmente sulla loro lunghezza d’onda.
Quando facciamo delle cose in gruppo, l’impellenza che proviamo trovandoci tutti “sulla stessa barca” è in realtà ciò che ci permette di resistere alle difficoltà, compreso il dolore.

È una prova del fatto che esiste davvero una “forza nei numeri” e spiega anche perché proviamo qualcosa di straordinariamente simile a una magia quando facciamo parte di gruppi che operano per un obiettivo comune. Usciamo dalla nostra individualità ed entriamo nell’ambito del Legame.

Luca Borreca

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