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E’ possibile invertire la formula della Felicità!

Possiamo fare in modo che il nostro cervello impari a ricalibrare il modo di vedere la realtà.

In questo quarto episodio di FeliceMente proverò a  mostrarti in che modo è possibile invertire il nostro modo di vivere la cose.

Questo articolo inizia con una storia.

 

Avevo circa 12 anni, mio fratello ne avevo 5. Mi ricordo che mio papà una mattina volle tagliargli i capelli in casa. All’epoca, stiamo parlando dell’inizio degli anni novanta, si era appena passati dalla lacca tipica degli anni ottanta, al mondo del gel. Tutti usavano il gel… cantanti, attori, calciatori…ecco…quella mattina accadde qualcosa che ancora oggi mi strappa un sorriso.

Marco, questo il nome di mio fratello, che era già un po’ ‘sfigatino’ (uso l’imperfetto perché ora è un uomo grande, grosso e rispettato), quando uscì dal bagno dopo il trattamento di mio papà, mi chiese: Luca, come sto?!

Io trattenni il respiro e deglutii la risata a fatica.

Mio fratello aveva la testa completamente rasata, rasata anche male. A chiazze. Mi ricomposi, lo guardai con rispetto e Dissi: “Marco…guarda…non stai male, assomigli un sacco a Massaro! Vai Massaro! Iniziai a gridare alzando i pugni al cielo. (all’epoca Massaro era un attaccante panchinaro nel Milan)

Stavo chiaramente barando.

Però ciò in cui c’eravamo imbattuti era qualcosa che sarebbe stato all’avanguardia di una rivoluzione scientifica nel modo in cui guardiamo al cervello umano. Ciò in cui mi ero imbattuto quella mattina si chiamava psicologia positiva, che è la ragione per cui ho iniziato a studiare la felicità e creare questo podcast.

Ripensare a questa divertente situazione (divertente per me, si intenda) mi fa rendere conto che invece mi troppo spesso sono, siamo, circondati da negatività. Io ho addirittura smesso di ascoltare il telegiornale. Inflazione, disastri naturali, malattie, omicidi, corruzione… In un istante, la mente comincia a pensare che il rapporto tra eventi positivi e negativi nel mondo sia veramente quello.

Ciò che sta facendo è creare il fenomeno dell’ipocondriaco.

Ovvero ascoltare o leggere i sintomi di tutte le malattie possibili e di colpo rendermi conto di averli tutti. Io oltretutto sono molto ipocondriaco, quindi puoi immaginare che strazio sia!

Però devi sapere che non è necessariamente la realtà a modellarci, ma è la lente attraverso cui la tua mente vede il mondo che modella la realtà. E se possiamo cambiare quella lente, non solo possiamo controllare la nostra felicità ma possiamo cambiare ogni singolo esito nello studio o negli affari, allo stesso tempo. E’ un po’ come quando si va a fare la visita dall’oculista. A seconda del vetrino che ti mette davanti, vedi meglio o peggio.

Lavorando con i ragazzi in questi anni, mi sono reso conto di quanto questa necessità di cambiare lente, sia fondamentale per loro. Molti che hanno la fortuna di studiare nelle migliori università e che hanno le migliori opportunità di vita in prospettiva, non si rendono conto del privilegio di trovarsi in quel luogo, nè sulle opportunità future. La loro mente è focalizzata sul carico di lavoro, sui problemi, sulle cause di stress, sulle lamentele.

Mi è capitato, non molto tempo fa, di andare a fare una lezione sulla felicità.

Era una classe di ragazzi di 22-24 anni. Racconto questo perché ne sono rimasto particolarmente colpito. La loro reazione di fronte a quanto stavo raccontando loro, attraverso parole, immagini e suoni (insomma, coinvolgendo tutti i loro sensi) è stata di totale disinteresse. Uno di loro, accortosi del mio sconforto mi ha chiesto: “Prof, perché sprechiamo tempo a studiare la felicità?“.

All’interno di questa domanda si trova la chiave per comprendere la felicità. E non è del tutto errata, volendo contestualizzarla.

Infatti Il 90% della tua felicità di lungo periodo, non può essere predetta osservando il tuo mondo esterno, ma dipende dal modo in cui la tua mente percepisce il mondo. Se possiamo cambiare questa percezione, se possiamo cambiare la formula per la felicità ed il successo, allora quel che possiamo cambiare è il modo in cui noi influenziamo la realtà.

Per esempio i ricercatori hanno scoperto che solo il 25% del successo professionale può essere predetto misurando il quoziente di intelligenza. il 75% del successo professionale può essere predetto osservando il tuo livello di ottimismo e la tua abilità nel considerare lo stress come una sfida, invece che una minaccia.

Negli ultimi due anni ho lavorato con diverse aziende e università. Ho scoperto che la maggior parte delle aziende e delle università seguono una formula per il successo, che è questa: se lavoro più duramente, avrò un maggior successo. Se avrò maggiore successo, sarò più felice. Questa concezione è alla base del nostro modo di essere genitori o manager, è il modo con cui motiviamo i nostri comportamenti.

Ma il problema è che, dal punto di vista scientifico, è sbagliato per due ragioni.

Innanzitutto, ogni volta che la tua mente registra un successo viene cambiato il limite che definisce che cos’è un successo. Se hai preso un buon voto, devi prendere un voto migliore, migliori di un secondo, vuoi migliorare di due, ottieni un buon lavoro, cerchi di averne uno migliore. Raggiungi un obbiettivo di vendita, ti viene dato un obbiettivo maggiore.

E se la felicità si trova oltre il successo, la tua mente non la troverà mai.

Quel che abbiamo fatto come collettività è spingere la felicità oltre l’orizzonte cognitivo. Ciò accade perché pensiamo che dobbiamo avere successo, e che solo dopo averlo raggiunto saremo felici. Quello che invece dobbiamo fare è aumentare la positività di una persona nel presente.

Perché quando il cervello si trova in uno stato positivo, funziona significativamente meglio di quando si trova in uno stato negativo, stressato o indifferente. L’ intelligenza, la  creatività ed il livello di energia aumentano. In realtà abbiamo è stato scoperto che si registrano dei miglioramenti in tutti i tipi di risultati sul lavoro. Il vostro cervello in uno stato positivo è il 31% più produttivo di quando si trova in uno stato negativo, stressato o indifferente.

Il che vuol dire che possiamo invertire la formula. Se possiamo scoprire come diventare positivi oggi, allora le nostre menti avranno un successo ancora maggiore perché saremo in grado di lavorare più duramente, meglio ed in modo più intelligente.

Tutto questo è garantito dalla dopamina.

Perché la dopamina (un neurotrasmettitore che si trova nel nostro cervello) che scorre nel tuo sistema quando sei positivo, svolge due funzioni. Non solo rende più felici, ma attiva tutti i centri d’apprendimento del tuo cervello consentendoti di adattarti al mondo in un modo diverso.

Ed eccoci all’esercizio che ti consentirà di allenare la mente in modo da diventare più positivo. Dedicando appena due minuti per 21 giorni consecutivi, possiamo effettivamente ricalibrare la mente, per consentire al cervello di lavorare veramente in modo più ottimistico e con maggior successo. Scrivi tre nuove cose di cui sei grato per 21 giorni di seguito, tre nuove cose al giorno.

Tenere un diario anche di una sola esperienza positiva avuta durante le ultime 24 ore consente al cervello di riviverla nuovamente. L’esercizio insegna al tuo cervello che il tuo comportamento è importante. Per esempio, un suggerimento a chi usa molto la mail è quando aprite la posta in arrivo, di scrivere una email positiva per ringraziare o lodare qualcuno che fa parte del proprio network di supporto sociale. Svolgendo queste attività, alleniamo il nostro cervello così come gli atleti allenano i loro corpi.

In questo modo possiamo invertire la formula per la felicità ed il successo, e nel farlo, non stiamo solo creando delle ondate di positività, ma stiamo dando il via ad una vera rivoluzione.

Luca Borreca

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