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“La resilienza è la scienza di adattarsi ai cambiamenti.”

E’ giusto parlare di resilienza in ambito lavorativo.

Basti considerare i continui mutamenti politici, sociali, economici, culturali che investono la società di oggi. I valori associati al lavoro sono mutati radicalmente passando da una struttura ben definita e rassicurante del posto fisso ad una indefinita come il lavoro a tempo determinato, il part-time, il lavoro interinale in cui lo spazio, il tempo e le mansioni sono mutabili, incerte, ansiogene e stressogene. Esistono persone che riescono più facilmente di altre a stare al passo dei cambiamenti, adattarsi alle trasformazioni mentre altri fanno più difficoltà, si sentono più vulnerabili.
Tendiamo a stare ancorati a vecchi schemi mentre il mondo del lavoro, come detto, ci obbliga a modificare il nostro modo di pensare e di agire, una sfida a cui non è possibile sottrarsi poiché lo stress lavorativo ci accompagna durante il percorso di vita.

Essere resilienti vuol dire sviluppare capacità di adattamento.

Creativo, potenziare le risorse esistenti e svilupparne di nuove per potersi adattare ai continui cambiamenti. Il lavoro, se presenta caratteristiche positive e stimolanti, può essere una fonte di benessere e di soddisfazione personale; diversamente, se sussistono fattori negativi può portare ad un malessere psicofisico.
La resilienza si riferisce alla capacità di una persona di superare le avversità, alla flessibilità per adattarsi ai cambiamenti in maniera creativa. In questo modo, una difficoltà si trasforma in opportunità di apprendimento, crescita e sviluppo personale.
Per cominciare vediamo le caratteristiche principali delle persone resilienti, queste infatti sono:

  • realiste, ovvero vedono la realtà per ciò che è
  • fiduciose, credono che la vita abbia un profondo significato
  • flessibili, sono in grado di adattarsi alle situazioni e hanno un indistruttibile
capacità di migliorare

La resilienza è promuovere l’adattamento.

E allo stesso tempo, creare un ambiente di lavoro positivo nel quale si possano diminuire, dove possibile, le fonti di stress. Le ricerche sulla resilienza si sono focalizzate principalmente su come gli individui e le organizzazioni fronteggiano le esperienze negative. Ma le ricerche nei differenti campi hanno anche cercato di approfondire l’analisi dei fattori associati al successo a lungo termine di fronte ai cambiamenti – perché alcune organizzazioni sopravvivono e traggono benefico dai cambiamenti e altre no. I risultati possono essere raggruppati in cinque strategie correlate tra di loro. E sono: incoraggiare le innovazioni; costruire e sviluppare la flessibilità; stringere e ampliare le reti di relazioni; costruire e sviluppare la propositività; gestire lo stress dei dipendenti.

Il lavoro che svolgiamo in azienda può aiutare a fornire nuove strategie per promuovere la resilienza in azienda. Eccogli ambiti di azione:

  1. Favorendo il contatto diretto tra i collaboratori dell’azienda, promuovendo la cooperazione, convivenza e supporto mutuo;
  2. creando politiche accettate da tutti;
  3. stabilendo obiettivi chiari e possibili da raggiungere, che favoriscano l’impegno verso i risultati aziendali;
  4. tenendo in considerazione le opinioni di tutti al momento di prendere decisioni;
  5. dando alle persone una certa libertà per risolvere i problemi;
  6. creando e mettendo in pratica programmi per apprendere come gestire lo stress.
Luca Borreca

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