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“La mente ha esattamente lo stesso potere delle mani: non solo di afferrare il mondo, ma di cambiarlo.” (Colin Wilson)

La differenza tra chi aspetta il risultato e chi lo va a cercare, è sapere vedere qualcosa che gli altri non vedono. Molto spesso è solo questione di come allenare la mente a trovare nuove opportunità, dove gli altri vedono solo ostacoli e limitazioni. Per trovare queste opportunità celate dietro ad ostacoli è necessario applicare il pensiero creativo.

Nello sport, questo pensiero, è applicato sempre di più verso la ricerca delle massime prestazioni. Gli esperti hanno affermato che l’allenamento mentale è veramente la nuova frontiera, perché una volta attivato il nuovo mindsetting, l’atleta può trasformare i limiti in opportunità e attivare le sue risorse interiori proprio quando ne ha bisogno.

Ma qual è il vero significato di peak performance?

La cosiddetta prestazione di picco (peak performance appunto) è uno stato d’animo caratterizzato da una profonda connessione tra l’individuo e il suo sé, una condizione che consente all’atleta di esprimere il proprio potenziale nel miglior modo possibile. E’ una condizione molto simile allo stato di flow, teorizzata dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, le cui caratteristiche sono:

1. Obiettivi chiari: devi conoscere le regole del gioco, decidere chiaramente quanto significhi per te e capire cosa devi fare per raggiungere il tuo obiettivo.

2. Feedback: una risposta immediata che ti consente di monitorare le tue prestazioni.

3. Concentrazione focalizzata su un campo limitato, qui e ora: la sensazione di essere completamente coinvolto in ciò che stai facendo crea uno stato mentale in cui la paura e la distrazione non hanno possibilità di sopravvivere.

L’atleta, una volta raggiunto questo stato mentale, diventa tutt’uno con la propria prestazione. Inoltre, l’atleta deve essere completamente consapevole di ciò che lo circonda per creare una connessione perfetta con l’ambiente e i compagni di squadra (se si tratta di uno sport di squadra).

4. Equilibrio tra sfida e competenza: a metà strada tra noia e ansia, dove l’azione non è né troppo facile – e noiosa – o troppo difficile – e quindi impossibile.

5. Controllo, certezza e fluidità dei movimenti, con la giusta combinazione di potenza e forza: il paradosso del “controllo senza controllo”. In questo contesto, l’iper-fluidità è definita come la proprietà di fluire senza attrito o viscosità.

6. Percezione del tempo: un’alterazione della normale percezione del tempo che ti consente di concentrarti solo su ciò che sta accadendo proprio qui, proprio ora.

Anche tu, almeno una volta nella tua vita, avrai sperimentato questo stato mentale. Purtroppo è un evento raro e accade solo in determinate circostanze. 

Non sarebbe bello se tu potessi accedere al ‘flusso’ quando desideri? In questa pagina abbiamo qualcosa per te!

 

Luca Borreca

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