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Siamo arrivati oramai alla quarta edizione nel Master Sport dell’Università IULM. Insegnare l’intelligenza emotiva e la felicità come competenza permette agli studenti di diventare persone più consapevoli.

L’intelligenza emotiva

E’ definita come la capacità di essere consapevoli, controllare e comunicare le emozioni mentre si gestiscono le relazioni interpersonali con buon senso ed empatia. A portare alla ribalta questo concetto fu Goleman, con il suo libro “Intelligenza emotiva” (1995). Ma già qualche anno prima (1990) i due psicologi Peter Salavey e John D. Mayer, coniarono il termine EI nel loro articolo “Intelligenza emotiva”.

Consapevolezza emotiva

L’intelligenza emotiva è essenziale a tutti i livelli. Risulta significativa per i leader in azienda ma lo è anche per gli studenti. Pensiamo per esempio alle scadenze ravvicinate che hanno da rispettare, alla gestione delle relazioni, al saper dare feedback efficaci o al muoversi all’interno del cambiamento. Avere competenze di base sull’intelligenza emotiva può sicuramente aiutarli a gestire successi e i fallimenti in egual misura. 

Abbiamo bisogno di felicità

Intelligenza emotiva fa rima con empatia, abilità sociali e autoregolazione. Elementi essenziali per essere persone più consapevoli e felici. Ecco allora che il focus dei nostri interventi in università è proprio rivolto a questo: dare ai ragazzi degli strumenti da apprendere e mettere in pratica per migliorare la propria vita.

In fondo la felicità dipende non solo dai nostri geni, ma anche dagli eventi che ci accadono nella vita. Non potendo modificare il nostro codice genetico, possiamo cambiare, però, il modo in cui rispondiamo a ciò che ci accade

Dall’aula alla vita di tutti i giorni

I nostri interventi hanno una durata di otto ore (suddivise in due giornate da quattro ciascuna), nelle quali affrontiamo temi legati all’intelligenza emotiva e alla felicità, Il nostro compito però non finisce lì. Infatti cerchiamo di stimolare i ragazzi a portare quello che hanno appreso in aula, fuori dall’aula, nella vita di tutti i giorni. Ecco allora che i “compiti a casa” si manifestano in compiere atti di gentilezza, dedicare del tempo agli altri, scrivere le cose che ci hanno fatto piacere prima di dimenticarle, e così via. Perché per essere più felici non basta leggere un libro o una frase motivazione sui social, ma bisogna attivarsi e mettere in pratica ciò che si impara.

Sono il nostro futuro

I ragazzi di oggi sono il nostro futuro, sono i manager di domani. Educarli non solo alla dimensione professionale, ma anche a quella umana, è fondamentale. Ecco allora perché è importante far capire loro come gestire l’equilibrio tra vita privata e università/lavoro, perché è fondamentale coltivare le relazioni e valorizzare le amicizie.

Far germogliare nei nostri ragazzi il seme della consapevolezza emotiva e della felicità è il primo passo per una società più positiva e socialmente empatica.

 

Intelligenza emotiva e felicità sono temi che ti interessano? Contattaci per avere maggiori informazioni e approfondire!

 

Luca Borreca

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